"Prima dell'alba il cielo si capovolse. Orione scintillava nell'oscurità, in mezzo alla pietraia, specchiandosi nell'acqua di un piccolo lago senza contorni. Poche stelle palpitavano nel cielo buio, liberate di tanto in tanto da nuvole invisibili."
Perché questa profonda tristezza. Perché anche Orione non riesce a comprendere il vuoto che sento dentro di me e non vuole aiutarmi? Proprio lui, che il destino confinò lassù tra le stelle con il solo vantaggio di essere rimirato dall’amata Artemide. Perché, non vuole ricordarsi di quando era innamorato e pronto a tutto per la sua amata.
Sono arrivato in questo posto solo alle quattro di mattina. Alla stazione ieri hanno cercato di persuadermi dal viaggiare di notte con questo tempo, hanno provato perfino spaventarmi con delle storielle sul bosco, ma non sono riusciti a fare altro che accrescere la mia premura di arrivare. Non li ho ascoltati ed ho avuto torto.
La mia carrozza si è sfasciata come un fuscello sulla strada che abbiamo percorso, e mi ha lasciato a piedi qui, davanti a questo lago che serve solo ad accrescere la mia ansia ed a raccogliere le mie lacrime. Un incidente. Ma come avrei potuto non affrontare questo viaggio, come avrei potuto rimandare ad un altro giorno il momento in cui ti avrei incontrata.
Abbiamo mandato un messaggero avanti a portarti una mia lettera, sacrificando uno dei cavalli e con lui, l’ultima possibilità di rimettermi in viaggio prima dell’arrivo dei soccorsi. Se solo la mia schiena non fosse così malandata, se solo avessi avuto un poco più di quella salute che invece si affanna a lasciare il mio povero corpo, sarei salito io sulla groppa di quel cavallo e sarei arrivato in qualsiasi modo fino a te.
Ora invece mio angelo, sono costretto a stare qui a rimirare il povero Orione, inseguito ancora da quel malefico Scorpione, come se Apollo non avesse ancora appagato la sua sete di vendetta o semplicemente d’invidia.
Non so ancora dove alloggerò domani, ma comunque un posto varrà l’altro, se non potrà essere vicino a te.
Perché provo ancora questa profonda angoscia, anche se sono certo che presto o tardi sarò da te, uniti finalmente tu per me, ed io per te. Forse perché a parlare è la necessità di essere insieme, ma può durare un amore senza questi sacrifici? Può forse cambiare la situazione visto che tu non sei interamente mia ed io non sono completamente tuo? Devi avere fede e dare un po’ di pace al tuo animo per ciò che deve essere.
Vedo dietro di me il postiglione che si accanisce inutilmente su quella maledetta ruota che ha ceduto. Forse sta maledicendo la mia insistenza per aver voluto affrontare questo viaggio. Lui, credo che non possa comprendere la mia ostinazione, ed è arrabbiato solo perché, non ha potuto dormire ed invece si è preso un acquazzone e tanto freddo. Oppure, perché sarebbe voluto arrivare prima dell’alba, e riuscire a trovare ancora qualche taverna aperta. Non può comprendere il mio stato d’animo, la profonda ferita che non mi fa sentire né il freddo né l’umidità.
Ci sono degli attimi che sembrano eterni, altri in cui il tempo per raccontarti i miei pensieri mi sfugge dalle dita. Pensieri sulla mia vita senza di te. Momenti in cui, ogni parola sembra inadeguata a farti comprendere quello che tu sei per me, e quel che io vorrei essere per te, e poi… altri attimi in cui il cuore trabocca di desiderio e nei quali una parola sarebbe solo superflua. Confido però negli Dei. Noi abbiamo il solo dovere di amarci, saranno loro a dover provvedere a lenire questo struggimento che ci divide ma unisce in questo sottile dolore e desiderio. Lo so, che Loro mi hanno già messo a dura prova privandomi di quel senso, l’udito che, sviluppato più di chiunque altro ora mi costringe a questa vita, come se avessi un moncherino al posto della mia mano destra. Però, voglio credere che lassù non ci siano solo delle stelle ad illuminare notti come questa, ma che ci sia qualcuno che si ricordi di me e di te, mia Amata Immortale.
Perché questo DEVE ESSERE.
mercoledì 10 marzo 2010
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